La fattura elettronica con .NET

di Cristian Civera, in .NET Standard,

Da gennaio 2019 scatterà l'obbligo di emissione e di ricezione delle fatture in formato elettronico per tutti soggetti dotati di partita iva, cioè per lo scambio B2B. Questa modalità è frutto di anni di preparazione ed è già obbligatoria per qualunque soggetto che si relazioni con la pubblica amministrazione, ormai dal 2014.

Il mondo imprenditoriale e quello informatico stanno vivendo con molta paura questi ultimi mesi che anticipano questo nuovo obbligo. Da una parte artigiani, imprese e società si ritrovano a dover rivedere le proprie metodologie e gli strumenti contabili che adottano per le questioni amministrative, dall'altro, le software house, devono adattare i propri strumenti per poter agevolare i propri clienti che hanno necessità di adempiere a questo nuovo obbligo.

Se siamo programmatori di software di qualsiasi tipo che abbia a che fare con vendite e acquisti, è molto probabile che sia necessario effettuare una revisione delle sue funzionalità per andare incontro ai clienti, oppure, perché no, per trovare nuove opportunità di business. L'introduzione della fattura elettronica permette al nostro software di creare un flusso continuo, senza intermediazioni e iterazioni umane che, una volta superate le paure e consolidati i processi, porta ad una semplificazione dello stesso, elimina l'errore umano e abbassa perfino i costi poiché è sempre meno necessario un intervento umano.

In questo articolo vogliamo dare prima di tutto delle nozioni generali sulla fattura elettronica (FE) e dare delle indicazioni sugli strumenti che possiamo utilizzare per generare o leggere FE sfruttando .NET.

Informazioni generali

La fattura elettronica non è altro che un file XML. Qualunque sia la tecnologia o il linguaggio di programmazione che conosciamo è molto probabile che abbiamo avuto a che fare con questo markup, normalmente rappresentato in forma testuale e utilizzato in molteplici scenari. L'idea di base consiste quindi nel definire un formato per legge che tutti devono osservare e con esso indicare tutte le informazioni che fino ad oggi abbiamo inserito su fogli di carta o digitali, ma dando questa volta un significato semantico. Numero del documento, data, beni o servizi ceduti, totale, sono alcuni dei principali elementi, obbligatori per legge, che una fattura deve contenere: ora questi elementi sono contenuti in tag ben specifici. A questo indirizzo dedicato alla fattura elettronica, troviamo la documentazione tecnica relativa al formato del file XML. Sono presenti lo schema XSD, utile per effettuare una validazione sintattica e sulla struttura delle informazioni, tracciati in PDF o Excel dove vengono indicati, uno per uno, gli elementi della fattura, il loro significato e le regole che si applicano. I documenti indicano ogni elemento con un numero utile per poter cercare l'elemento e confrontarsi con altri. Per esempio, con il numero 2.1.1.2 ci riferiamo all'elemento che indica la divisa, come EUR, da utilizzare per la fattura. Sono presenti anche più file XML di esempio che possiamo prendere spunto per casistiche differenti. Non è scopo di questo articolo elencare e approfondire questi elementi, perché ben spiegati e ininfluenti dalla tecnologia, scopo di questo articolo.

Noteremo che molto spesso la documentazione relativa alla FE è contenuta in siti appartenenti alla Fattura della Pubblica Amministrazione (FatturaPA), poiché la tematica è la stessa, cambiano solo i soggetti coinvolti: pubblici e privati.

Generato il file XML, potremmo pensare che possa essere sufficiente inviarlo al destinatario, come sempre fatto con un PDF. Con la FE, invece, dobbiamo passare da un intermediario, chiamato Sistema di Interscambio (SdI), ruolo ricoperto dalla Agenzia delle Entrate, il quale poi inoltra il file al reale destinatario. I fini di questa intermediazione sono:

  • Effettuare una validazione, non solo di schema, anche più approfondita: esistenza del destinatario, validità delle date, ecc.;
  • Fornire un miglior servizio che agevoli mittente e destinatario nello scambio della fattura;
  • Avere sotto controllo costantemente i flussi delle fatture inibendo il fenomeno delle fatture false;
  • Custodire nel cassetto fiscale del soggetto IVA le fatture emesse e ricevute;
  • Esonerare i soggetti IVA dalla comunicazione delle fatture e pian piano rimuovere strumenti di controllo, come lo spesometro.

Per quanto riguarda lo scambio delle fatture sono previste quattro modalità con cui possiamo inviare la fattura, delle quali troviamo una descrizione approfondita a questo indirizzo. Non dipendono dal ricevente, ma dalla tecnologia e livello di integrazione che vogliamo usare.

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