Negli ultimi anni si è diffuso sempre più l'uso del termine cloud computing per indicare tutte quelle tecnologie per usufruire di risorse hardware distribuite in remoto. Sebbene questo modo di architetturare sia in realtà molto vecchio, come spesso accade è solo adesso che il cloud computing trova il giusto spazio e viene preso in considerazione anche per grosse realtà, tale per cui che tutti gli attori più importanti del web e del software si sono addentrati in questo nuovo mondo.
I modi per offrire funzionalità di cloud computing sono molteplici, alcuni orientati alle applicazioni come il Software as service, un esempio lo è Google Apps, altri come Software plus services di Microsoft, oppure ancora come storage distribuiti, come Amazon Cloud Front. Vi sono poi le piattaforme distribuite sulle quali far girare codice Java o Python come Google App Engine oppure ancora vere proprie infrastrutture remote composte da macchine virtuali sulle quali è possibile fare qualsiasi cosa, come offre ad esempio Amazon.
Anche Microsoft, oltre alle applicazioni di Microsoft Office disponibile su web, ha lanciato ufficialmente la sua piattaforma verso la fine del 2009 ed è disponibile in alcune sue parti per realizzare vere applicazioni. Il suo nome è Windows Azure e sostanzialmente permette di realizzare applicazioni basandosi su tecnologie Microsoft offrendo quindi un'esperienza già conosciuta agli sviluppatori.
Cos'è Windows Azure Platform?
La piattaforma Windows Azure nasce sostanzialmente per risolvere quei problemi comuni ad ogni progetto che si realizza inerenti allo startup, alla gestione e soprattutto al rispondere velocemente al variare delle esigenze del mercato e al successo dell'applicazione.
Quello che Microsoft offre sono quindi tre servizi:
- Windows Azure: un sistema operativo dove far girare le proprie applicazioni;
- Microsoft Sql Azure: il database relazionale Sql 2008 disponibile in the cloud;
- Windows Azure platform AppFabric: un'insfrattura per ospitare servizi e creare vie di comunicazioni tra servizi in the cloud.
Il tutto si basa su una serie di macchine virtuali basate su Windows Server 2008 facente parte di data center Microsoft sparsi in tutto in modo (attualmente solo in USA e presto in Europa). La gestione hardware è quindi interamente demandata a Microsoft che si occupa delle macchine, della connettività e dispone di sistema automatici di monitoraggio e di gestione delle macchine virtuali.
Il primo vantaggio che si trae da questa piattaforma è quindi la possibilità di adattarsi velocemente alle esigenze. Chiunque possa avere piccole esigenze può infatti trovare una facile risposta in Windows Azure, riducendo quei costi fissi che obbligatoriamente si devono sostenere, ma allo stesso tempo può in pochi minuti ottenere nuove sistemi già pronti all'uso sui quali caricare il lavoro. La piattaforma è inoltre vantaggiosa anche per grosse applicazioni che possono però subire flessioni considerevoli nelle loro esigenze, a seconda dell'andamento del mercato o in generale dell'economia. Si pensi ad esempio a siti di e-commerce che vedono il massimo dei loro profitti, ma anche di carico di lavoro, nei periodi natalizzi, fino a diminuire draticamente nei periodi successivi lasciando inutilizzato dell'hardware molto costoso.
L'approccio infatti che Windows Azure ti obbliga a fare è basato su un'architettura che sia in grado di scalare fornendo strumenti che permettono di raggiungere tale obiettivo. Lo scale out vero infatti si raggiunge mantenendo le stesse prestazioni anche aumentando il carico, con l'ausilio di nuove macchine a supporto, cercando di evitare colli di bottiglia.
Tutto questo signica che il codice gira su macchine che non sono proprie e i dati risiedono su SAN (Storage Area Network) gestiste da Microsoft. Sicuramente questo è il punto debole principale del cloud computing che scoraggia molti nel prendere in considerazione questa opzione, ma vale la pena guardare con attenzione il contratto e le condizioni proposte da Microsoft. Un altro vantaggio che si trae dal cloud computing consiste nella totale sicurezza che i propri dati non andranno persi, dato il sistema rindondante dei dati sparso per il mondo e le policy ad alto livello che adottano per la salvaguardia dei dati. Tale strumento viene inoltre utilizzato per le Content Delivery Network (CDN), attualmente in CTP, che permettono di servire un utente nel modo più ottimizzato possibile, in base alla sua posizione grafica e ai carichi della rete.
Per quanto riguarda l'aspetto economico le proposte commerciali sono alla portata anche di chi ha ridotte esigenze. Per esso si è grado di prevedere facilmente quali sono le spese che si andranno a sostenere, ammortizzandosi facilmente nel tempo.
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